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¡Que viva España! Seconda puntata: come si prepara la paella valenciana

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Trovo estremamente noiosa e triste la didattica pura.
In ogni circostanza la strada della vita non è una linea retta, ma  un percorso  decisamente vario, che attraversa paesaggi, che delinea curve, movimenti, salite, discese, che incontra pioggia, vento, meravigliosi tramonti, nuvole grigie, scintillanti giornate, notti stellate, buio improvviso, vallate profonde, vette maestose, mari solenni, deserti placidi, boschi profumati…
Chiunque si avvicini all’ arte di cucina, dove per arte  intendo anche 2 uova in padella, racconta di sé.
La sua creazione è sempre personale e unica. Ed ha una storia. Io racconto queste storie. Sono una cantastorie, narro di ciò che mi piace preparare, ciò che mi piace mangiare, narro delle persone a me care, condivido con loro la mia modesta esistenza e le ringrazio per darmi l’opportunità di filmare, di ascoltare, di imparare, di condividere la tavola con loro. Ogni piatto che ci piace ha una storia che si lega alla nostra vita, e ne diventa parte.

Teresa, Lucia, Mariella, Renata e la sottoscritta nel giorno della paella.

Teresa, Lucia, Mariella, Renata e la sottoscritta nel giorno della paella.

Per me una ricetta non è didattica, è un racconto, una storia, e…. perché no, talvolta una fiaba…
C’era una volta un.. RE!
Il suo nome è Dario, che di regale già ha tanto, come nome..
Chi frequenta questo blog ha imparato a conoscerlo. Dario cucina. Perché gli piace. E cucina benissimo.
l’ho visto stanco Dario, dopo aver passato tutta la mattinata in cucina per preparare la paella valenciana.
E di domenica forse anche Dario avrebbe voluto riposare, ma…  Il racconto è nel video.. Videoricetta, ma soprattutto storia.
C’era una volta un RE…

Paella Valenciana
Dosi x 10 persone

ingredienti:
olio e.v.o.
2 cipolle
6 spicchi d’aglio.
8 fusi di pollo
8 salsicce di maiale
8 fette di lonza di maiale
4 peperoni grigliati privati della buccia e dei semi
fagiolini lessi (oppure piselli e fagioli)
misto mare (seppioline, calamari, gamberi, scampi, cozze)
riso (8 tazzine da caffè)
paprika piccante (un pizzico)
zafferano (almeno 7 bustine)
brodo
vino bianco secco

Preparazione:
nella paellera olio evo, cipolle tritate e fusi di pollo. Rosolate i fusi aggiungendo vino bianco un paio di volte, giusto mezzo bicchiere per volta.
Togliete i fusi quando la carne è morbida e si stacca dall’osso. Puliteli, tenendo solo la carne a pezzetti priva della pelle. Teneteli da parte. Nel frattempo mettete in paellera la salsiccia tagliata a pezzetti e la carne tagliata a pezzetti. Stesso procedimento dei fusi. Unite di nuovo i pezzi di pollo. Aggiungete i peperoni sfilettati, lasciate cuocere con la carne fino a quando i peperoni non si saranno praticamente sciolti, ne rimarrà giusto qualche traccia. Unite i fagiolini lessi secondo gradimento, Dario ne mette una ciotola. Cuocete per una quindicina di minuti. Togliete poi tutto dalla paellera, lasciando solo il fondo. Mettete in paellera l’aglio e un filo di olio evo.
Aggiungete gli scampi, cuocere per qualche minuto, poi il resto del misto mare..
Cuocete ancora. Completata la cottura togliete il misto mare dalla paellera, ed è la volta del riso. Versatelo e tostatelo col fondo di cottura e un po’ di vino, che sfumerà.. Aggiungete i primi 2 mestoli di brodo di carne o vegetale, filtratissimo, nel quale avrete diluito lo zafferano. Quando il riso avrà assorbito i primi 2 mestoli, versate in paellera la carne, girate col riso, versate il pesce, amalgamate bene il tutto e continuate con i mestoli di brodo, rimescolando continuamente la paella. Controllate la cottura del riso, che non sia troppo cotto! Rimane un po’ “lento” con gli ultimi 2 mestoli di brodo. A questo punto dovete passare la paella nel forno perché si formi sulla superficie una leggera doratura e crosticina.
Che buona, mamma mia!
Il video è un po’ lungo considerando che il procedimento comprende diverse fasi, ma è davvero efficace.
BUONA VISIONE!

Videoricetta: Olive pugliesi fritte

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Quando si parla di olive fritte vengono in mente  le olive ascolane, bocconcini di olive ripiene con la loro croccante crosticina di cui personalmente sono ghiotta, ma.. Le avete mai provate le” parenti povere”, le olive pugliesi fritte? :-)
Sono contagiose. Ne magni una e poi vai avanti, non la finisci più! E a conclusione del “rimpinzamento”, ti fai anche la santa “scarpetta” con la salsina deliziosa e fette di pane di Altamura come se piovesse!
In questo periodo mister Dario,  di cui ogni tanto è bene ricordare che ha una vita lavorativa e sociale oltre i fornelli (quando non indossa il grembiulone è commercialista e professore), spadella olive fritte a “zaffuni”! E come talvolta accade, ha una telecamerina puntata sui fuochi. :-) In realtà credo si sia rassegnato ad essere ospite del nostro blog, dove spesso lo trovate all’opera..
Le Cime vi augurano buona visione!
P.S. Nicoletta consiglia di specificare che le olive sono fresche, raccolte dall’albero!  In effetti ciò che a noi sembra evidente a taluni potrebbe non esserlo.. :-)

Crostini con burro tartufato e uova di quaglia

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Finalmente una vera giornata autunnale propedeutica! Pioggia, un po’ di fresco e speriamo che abbiamo finito con quest’autunno primaverile che mi stressa e mi debilita. (digito da Bari..)
Il giorno in cui sono stati preparati questi crostini faceva caldo, ma… Non è stato davvero un ostacolo insormontabile per chi li ha divorati!
Dalla mia escursione molisana ho portato il bottino, ovvero un assortimento di prodotti a base di tartufo, e a casa dai masterchef Scannni si è subito trovato il modo di sfruttare la situazione al meglio: i crostini che vedrete in video sono una  vera e propria “contaminazione etnica”!:-)
Pane di Altamura, scamorza pugliesissima, uova di quaglia, burro al tartufo bianco… Ma Dario e Andrea non si sono “trattenuti”, il menu comprendeva anche, oltre ai “soliti” contorni, antipasti “della casa”, un delicato risotto al tartufo ed un originalissimo rotolo di mozzarella con frittata ai funghi cardoncelli e tartufo nero (altra evidente contaminazione etnica..).
Prima di tutto un po’ di foto della situazione,  Dario e Andrea bardati con un paio dei loro simpatici e numerosi grembiuloni, e poi la squisita videoricetta.

Dario con l’opportuno grembiulone

… E i grembiuloni diventano 2!

Ecco i crostini!

2 abili “spazzolatrici di crostini” in incognito!

Ed ora il video. Le Cime vi augurano buona visione!